Nessuno per ora ha rivendicato l’attacco, ma secondo il governo e la Nato i responsabili sono i talebani che vogliono indebolire la struttura del Paese in vista del loro ritorno al potere
Del coraggio delle giornaliste afghane e della loro necessità di operare quasi esclusivamente in clandestinità si è parlato nel recente 5° Forum delle Donne giornaliste mediterranee
Con questa campagna il Movimento delle donne curde in Europa vogliono che il femminicidio sia riconosciuto a livello internazionale come crimine contro l’umanità. Aggiungi la tua firma! Fermiamo il femminicidio!
Provare a cambiare la narrazione: questo è l’impegno di Benedetta Argentieri, la regista che nel suo ultimo documentario Blooming in the desert racconta il ruolo delle donne nella ricostruzione di Raqqa dopo la cacciata dell’Isis nel 2017
Continuano le testimonianze che il Cisda trasmette attraverso “Finestre afghane”, racconti preziosi delle persone con le quali lavoriamo da vent’anni. In questo articolo, come i talebani “gestiscono” il Covid
Cristiana Cella, Linda Bergamo, CISDA, 4 gennaio 2021
Le vittime dei massacri talebani vogliono avere voce in capitolo nel processo di pace in corso in Afghanistan e pretendono una pace giusta, in cui non sia concessa l’immunità a chi è coinvolto nei crimini
L’orfanatrofio di Kabul Afceco , che il Cisda sostiene, può costituire una speranza per molti/e ragazzi/e afghani poveri. La storia del nostro giovane compagno Arson, che lotta anche con la musica nel suo Paese, ne è un esempio
L’uccisione di lavoratori Hazara in Pakistan mette in luce la difficile situazione della minoranza etnica costretta a lasciare l’Afghanistan per lavoro
Ali M Latifie Fatimah Hossaini, Aljazeera, 6 gennaio 2021
Il 9 gennaio è la ricorrenza dell’assassinio, a Parigi, da parte dei servizi segreti turchi, di Sakine Cansiz, Leyla Saylemez e Fidan Dogan, tre splendide compagne del movimento delle donne kurde. Il Cisda le vuole ricordare con questo articolo di Dilar Dirik, ripreso dal sito di ReteJin e pubblicato su “The Kurdistan Tribune” a pochi giorni dalla loro scomparsa.
Rozîn Mihemed, del ministero delle donne della regione Eufrate, ha affermato che le donne sono state vendute nei mercati di Afrin, che si trova sotto attacco. “Ad Afrin, le donne sono soggette a violenze quotidiane e lo stato turco e le sue bande cercano di spezzare la volontà del popolo curdo e di altri popoli”, ha affermato Rozîn.
Continuano le violazioni dei diritti contro donne e bambini ad Afrin, che è sottoposta ad attacchi da parte della Turchia e dai suoi gruppi.