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Autore: Anna Santarello

Selay Ghaffar: traiamo ispirazione dal movimento e dal popolo curdo

ANF News – 5 settembre 2020, di Meral Çiçek

Selay Kurdish“Traiamo ispirazione dal movimento curdo e dal popolo curdo, soprattutto quando parliamo della lotta contro l’ISIS. Qui in Afghanistan dobbiamo imparare dal movimento curdo e portare avanti la stessa lotta contro i talebani “, dice Ghaffar.

L’ANF ha intervistato Selay Ghaffar, portavoce del Partito Afghano della Solidarietà (Hambastagi), per parlare dei retroscena e degli esiti del cosiddetto “processo di pace” tra USA e talebani. Secondo l’accordo firmato in Qatar il 29 febbraio, gli USA e la NATO ritireranno le truppe dal paese entro 14 mesi, a condizione che i talebani si impegnino a rispettare le clausole dell’accordo. Mentre 5.000 talebani sono stati rilasciati dal carcere, l’organizzazione continua i suoi attacchi e i suoi crimini ai danni del popolo afghano.

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Gli Stati Uniti che boicottano le indagini sull’Afghanistan hanno perso il loro ruolo guida.

WIRED.it – 3 settembre 2020, di Simone Cosimi GettyImages 88772213

Il ruolo di guida internazionale degli Stati Uniti è tramo ntato, e d’altronde gli stessi Usa, con Donald Trump alla Casa Bianca, hanno dimostrato di non saper più guidare nemmeno se stessi, evitando anche di rimarginare le ferite più profonde della loro storia.

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Sopravvivere alla pandemia in Afghanistan tra impunità, fragilità politica e conflitto in corso

Blog sulla giustizia transizionale – Istituto di Criminologia di Lovanio, 27 agosto 2020

In questo articolo Huma Saeed, ricercatrice affiliata all’Istituto di Criminologia di Lovanio, spiega come in Afghanistan la costante impunità dovuta all’assenza di sforzi per avviare un processo di giustizia transizionale, insieme a una situazione politica instabile e una condizione di sicurezza precaria, abbia vanificato gli sforzi per affrontare la pandemia di Covid-19

covid19 672x372La pandemia di Covid-19 ha colpito l’Afghanistan come tanti altri Paesi. Tuttavia, a differenza dei Paesi dove (apparentemente) regnano la legge e l’ordine, l’Afghanistan si è trovato ad affrontare la pandemia nel mezzo di un conflitto, con i negoziati di pace con i talebani in corso, un governo diviso e debole, una cultura radicata dell’impunità e della corruzione endemica. In queste circostanze, coloro che hanno in mano il potere sono riusciti a requisire per se stessi la maggior parte delle risorse (attrezzature di protezione o test) destinate a fronteggiare la pandemia del Covid-19 e hanno colto l’occasione per pescare nel torbido, impegnandosi a fondo nella corruzione, mentre la maggioranza della popolazione povera e indigente si è vista costretta ad affidare il proprio destino alla volontà di Dio.

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Media in Turchia: laboratorio di censura e controllo

Sofia Verza e Fazila Mat, Kaleydoskop.it, 27 agosto 2020*

turchia censura

A quattro anni dal tentato colpo di stato del 15-16 luglio 2016, lo spazio per il pluralismo dei media in Turchia è sempre più risicato. Nuove leggi già in vigore o in attesa di diventarlo indicano la volontà di tracciare confini ancora più ristretti per le poche testate indipendenti, mentre a dominare la scena sono i numerosi media pro-governativi. L’intero panorama dei  media tradizionali, dalla tv alla carta stampata passando per la radio, è sottoposto al controllo più o meno diretto del governo turco: basti dire che dopo il tentato colpo di stato del 2016, 170 testate giornalistiche (quotidiani, televisioni, agenzie di stampa e siti online di informazione, considerati per vari motivi sovversivi) sono state chiuse o commissariate dal governo, aggravando la già alta concentrazione nella proprietà dei media turchi.

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L’Afghanistan seppellito nell’acqua

Enrico Campofreda, 28 agosto 2020

Afghanistan alluvione

Mentre Abdullah, nominato presidente della Commissione dei Colloqui inter afghani, si dice fiducioso nell’inizio degli incontri fra la delegazione del suo governo e quella talebana (però 320 turbanti prigionieri attendono ancora d’essere scarcerati), nel nord del Paese la città di Charikar è diventata un cimitero. Una terribile inondazione ha sradicato case e quasi ogni altra presenza della località pedemontana incavata sotto l’Hindu Kush. Finora si contano centocinquanta vittime e oltre duecento feriti, alla stregua d’un attentato jihadista.

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L’avvocatessa Ebru Timtik muore al 238° giorno di sciopero della fame

Rete Kurdistan Italia, 27 agosto 2020

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ll 14 agosto, la Corte costituzionale turca ha respinto la richiesta di rilascio a scopo precauzionale degli avvocati in sciopero della fame Ebru Timtik e Aytaç Ünsal. Ignorando il fatto che i due avvocati hanno già superato il valore della soglia critica, la Corte aveva affermato che “non ci sono informazioni o reperti disponibili in merito all’emergere di un pericolo critico per la loro vita o la loro integrità morale e materiale con il rigetto della richiesta per il loro rilascio. “

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USA – Afghanistan: la lunga mano della corruzione del Pentagono

Ora Zero – 22 agosto 2020, di Alessia C.F. (ALKA) 

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Trump ha sempre ribadito la necessità di lasciare l’Afghanistan il prima possibile. Nonostante ciò, il Pentagono, la CIA e le organizzazioni industriali sono favorevoli alla permanenza delle forze militari in questo Paese.

Dietro agli aiuti finanziari verso l’Afghanistan c’è un mondo di corruzione. In quasi 20 anni Washington ha stanziato, tra NATO e la presenza militare americana nel Paese, circa 130 miliardi di dollari.

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SELAY GHAFFAR. Politica 36 anni, Afghanistan

Le 100 Donne che cambiano il mondo. Attiviste, scienziate, economiste, politiche, artiste, ambientaliste, scrittrici, sportive… Se il futuro sarà migliore per tutti lo dovremo (anche) a loro. D la Repubblica, 22 agosto 2020.

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[Tra queste 100 anche Selay Ghaffar]

Ha fondato una Ong per donne bambini, e il Partito della Solidarietà, l’unico laico e interetnico del Paese

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I media afghani: una lunga lotta per la libertà.

Il Caffè Geopolitico – 19 agosto 2020 – di Desiree Di Marco giornalisti afghani

In Afghanistan le minacce rivolte ai giornalisti e alle agenzie di informazione sono il risultato della lunga instabilità politica che da decenni caratterizza il Paese.

Ad aggravare lo scenario, oggi si aggiungono la pandemia da coronavirus e gli ancora irrisolti e difficili negoziati di pace con i talebani. 

1. IL CASO DI RADIO NASIM

Con il sorgere della pandemia sono venuti a mancare ai giornalisti e alle agenzie di informazione del Paese i mezzi economici e pratici necessari per informare la popolazione. Lacune sia sull’andamento del coronavirus che sulle questioni di politica interna e internazionale pesano oggi più che mai sulla popolazione afghana.

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Kabul, una vendetta dietro la strage degli innocenti

Dal Blog di Enrico Campofreda -19 agosto 2020 

In un repo5eba62f93000005a17155d19rtage svolto a Kabul, Luc Mathieu, inviato del giornale Liberation, raccoglie testimonianze e dichiarazioni di ufficiali dei Servizi per spiegare l’atroce attentato all’ospedale “Cento letti” dell’Ong Médecins sans frontières dello scorso 12 maggio.

Una carneficina risultata a lungo inspiegabile pur davanti al cinismo dei maggiori indiziati: jihadisti del Khorasan e talebani. Ventiquattro vittime, fra cui madri, neonati, partorienti, ostetriche.

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