Afghanistan, i rimpatri della vergogna
Q CODE MAGAZINE – 23 febbraio 2018, di Christian Elia
IL RAPPORTO ANNUALE DI AMNESTY INTERNATIONAL TORNA A DENUNCIARE I RIMPATRI DALL’UE VERSO UN PAESE DEFINITO SICURO.
È stato diffuso ieri il RAPPORTO ANNUALE di Amnesty International, disponibile anche in versione cartacea per Infinito Edizioni.
Un lavoro, come sempre, necessario, sia per le singole campagne che per la visione d’insieme di come e quanto lo spettro delle violazioni dei diritti umani nel mondo sia ampio e radicato e di quanto questo ordito di violenze e sopraffazioni incida sulla possibilità di creare un mondo più giusto.
Il lavoro dei ricercatori di Amnesty, diviso per aree geografiche e per temi, permette di cercare il generale e il particolare, a seconda dei campi di studio e di interesse.
Per l’Afghanistan, da tempo, il racconto generalista ruota attorno al bilancio fallimentare dell’operazione militare a guida Usa lanciata nel 2001 e su come tutti gli aspetti della vita nel paese siano deteriorati, ma raramente allarga lo sguardo ai rimpatri.