Con l’arrivo dei Talebani, le restrizioni più severe imposte alle donne e la povertà, alcune parrucchiere di Herat hanno abbandonato la professione, mentre altre sono state costrette a lasciare l’Afghanistan
Le autorità talebane in Afghanistan hanno emesso un ordine che vieta alle donne che fanno parte del personale delle Nazioni Unite di continuare a lavorare, ha dichiarato martedì il portavoce dell’ONU.
In Afghanistan l’accesso alle cure per la popolazione è un percorso fatto di ostacoli e numerose barriere: curarsi è troppo costoso; non ci sono ambulanze in caso di emergenza; le strutture sono inadeguate, sprovviste di personale specializzato, macchinari, elettricità e acqua, soprattutto nelle zone rurali.
La decisione è stata presa dalle autorità dei ministeri dell’Informazione e della Cultura e del Vizio e della virtù
L’emittente radiofonica “Sada- Banwan”, che nella lingua dari significa “La voce delle donne”, nata dieci anni fa a Faizabad, capoluogo della regione del Badakhshan, nel nord-est dell’Afghanistan, è stata chiusa.
Il Cisda ha intervistato il portavoce di Hambastagi che racconta la sua nuova quotidianità dopo la presa di Kabul. Tra censura e violenze, i militanti cercano di andare avanti in un clima di paura
Di fronte alla chiusura HDP parteciperà alle elezioni sotto il Partito della Sinistra Verde. Il Partito della Sinistra Verde (Yeşil Sol) ha rilasciato una dichiarazione finale dopo la riunione dell’assemblea del partito di ieri (26 marzo).
Il seguente rapporto elenca alcuni dei decreti emessi dai Talebani per limitare le donne afghane in diverse sfere della vita. Sono stati imposti dall’agosto 2021, una volta riportati al potere dagli Stati Uniti/NATO:
Il fratello dell’attivista ha riferito che Matiullah è stato picchiato e portato via con la forza fuori da una moschea
Matiullah Wesa, 30 anni, si batteva per l’educazione di bambini e giovani donne in Afghanistan. Una missione cominciata prestissimo, a 16 anni, quando insieme al fratello aveva fondato l’associazione no-profit PenPath, che dal 2009 ad oggi ha combattuto l’analfabetismo in tutto il Paese aprendo scuole, avviando progetti d’istruzione e distribuendo gratis libri nelle aree rurali.
L’anno scolastico è cominciato da pochi giorni e le ragazze sono ancora fuori dalle aule. I taleban continuano ad accampare la scusa di non disporre delle strutture necessarie per far studiare le alunne “in sicurezza”, vale a dire separate dai maschi. Domenica diverse decine di afghane sono scese in piazza a manifestare contro questo divieto, al grido “l’istruzione è un nostro diritto”.