Con gli Stati Uniti fuori dall’Afghanistan, arriva la Cina
Con l’Occidente concentrato sull’Ucraina e gli Usa che si rifiutano di trattare con lo Stato talebano, la Cina vede l’opportunità di estendere la propria influenza usando la sua diplomazia economica
Nabih Bulos, Los Angeles Times, 17 novembre 2022
La prima cosa che si vede uscendo dall’aeroporto di Kabul è un cartellone pubblicitario che pubblicizza Chinatown, che, se si visita, si rivela essere un semplice trio di torri bianco sporco di 10 piani nel quartiere Taimani della capitale afghana. Al piano terra si trovano negozi che vendono prodotti cinesi, tra cui luci, mobili per ufficio, ventilatori, biciclette elettriche, attrezzature da cucina, attrezzi da giardino, raccordi per tubi, pannelli solari, articoli da toilette, vestiti, decorazioni e il detersivo Clean Laundry, che promette la “disintegrazione della macchia”.
La prima tappa per la maggior parte dei visitatori è l’ufficio di Yu Minghui, l’imprenditore cinquantunenne che ha dato vita a Chinatown nel 2019 e che ricopre il ruolo di presidente del China-Afghanistan Trade Committee, un ufficio di collegamento semiufficiale per il progetto che appassiona Yu: portare i commercianti cinesi in Afghanistan.