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DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIO DELLE DONNE SIRIANE

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22 dicembre 2024

DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIO DELLE DONNE SIRIANE

Siamo donne che vivono in Siria, abbiamo vissuto per molti anni sotto le politiche nazionaliste e unilaterali del regime nazionalista baathista che non hanno riconosciuto la volontà delle donne. I popoli della Siria che si sono sollevati contro il crudele regime nel 2011 hanno subito la guerra, la migrazione, l’occupazione e la persecuzione dell’ISIS nei 13 anni successivi, periodo durante il quale le donne sono i soggetti che hanno sofferto di più.

Abbiamo lottato contro il regime baathista, contro l’ISIS, e anche contro tutte le forme di oppressione e di schiavitù. Abbiamo pagato un prezzo elevato, ma non abbiamo perso la speranza di vivere in una Siria libera e democratica. Siamo donne di tutte le etnie, religioni e culture, abbiamo fondato il Consiglio delle donne Siriane (Syrian Women’s Counsel),determinato a costruire un futuro libero per tutte le persone della Siria. Ora più che mai abbiamo la volontà e la determinazione di svolgere un ruolo di leadership più efficace in questo processo.

Gli sforzi per costruire un nuovo ordine in Siria dopo la caduta del regime baathistacontinuano. Questo percorso deve riconoscere la volontà delle donne a cui deve essere garantita rappresentanza equa e paritaria in quanto rappresentano più della metà della società siriana. Solo con la partecipazione paritaria delle donne e di tutti i gruppi religiosi, culturali ed etnici della Siria, potremo costruire il Paese democratico, giusto e sicuro che desideriamo.

In questi 13 anni, le donne del nord-est della Siria hanno lottato e si sono organizzate in tutti i settori della vita, ottenendo importanti conquiste. Hanno acquisito importanti competenze in politica, economia, autodifesa, giustizia e in molti altri campi. È ora che tutte le donne siriane beneficino delle conquiste fatte dalle donne in questa regione,ottenute con grandi sacrifici e alti costi, ed è quindi fondamentale difenderle. Una delle condizioni più importanti per la legittimazione a livello regionale e internazionale del nuovo sistema che si instaurerà in Siria è che sia garantito il ruolo delle donne nella creazione e nella gestione del nuovo sistema siriano.

La caduta del regime di Assad è stata un fattore positivo. Tuttavia, purtroppo, i crimini contro le donne a Idlib, Afrin, Jarablus, al-Bab, Serekani e Gire Spi – come le uccisioni, i rapimenti e la privazione dei diritti fondamentali – continuano. In questi luoghi, e ora anche a Minbij, i gruppi armati sostenuti dalla Turchia commettono crimini e proseguono conl’occupazione.

Oggi, mentre celebriamo la caduta del regime baathista, assistiamo anche a un allarmate aumento della violenza contro le donne e le minoranze religiose ed etniche – in particolare cristiane, alawite e druse – nelle regioni costiere e meridionali. Inoltre, continuano gli attacchi nel nord-est della Siria e i crimini efferati, come le brutali uccisioni e la decapitazione di donne, come è avvenuto a Tal Rifaat, da parte di fazioni armate sostenute dalla Turchia. Pertanto, al fine di prevenire queste violazioni e di porre fine alla paura e al pericolo che i nostri popoli stanno affrontando, chiediamo a tutte le forze politiche in Siria di lavorare per raggiungere i seguenti obiettivi.

I popoli siriani devono determinare il futuro della Siria.
Le norme internazionali e gli accordi di pace devono essere rispettati; fine della guerra e dei conflitti nella nostra regione e quindi chiusura dello spazio aereo siriano alle attività militari; cessazione di tutti gli attacchi sul territorio siriano e ritiro di tutti gli eserciti occupanti.
Rilascio immediato di tutte le donne ancora prigioniere nelle carceri dei gruppi armati a Idlib, Afrin, Jarabulus, al-Bab, Gire Spî (Tal Abyad) e Serekaniye (Ras al-Ain).
Istituzione di un comitato con la partecipazione attiva delle donne per garantire il ritorno sicuro dei rifugiati siriani sfollati e fine dell’occupazione del territorio siriano.
Garanzia di un’equa rappresentanza delle donne e delle organizzazioni delle donne di tutte le zone della Siria nella costruzione di un paese democratico e nel nuovo Comitato costituzionale.
Attuazione della Risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite; adozione di misure per garantire la partecipazione delle donne ai processi di pace; misure per prevenire i conflitti e per prevenire la violenza contro le donne durante e dopo i conflitti; effettiva partecipazione delle donne nei processi decisionali, di attuazione e di responsabilità nell’adozione di queste misure.
Istituzione di una commissione per la verità e la giustizia che indaghi e persegua tutti i crimini contro le donne e i diritti umani.
Garanzia che le donne partecipino in maniera equa e libera a tutti i meccanismi decisionali e settori della politica, dell’istruzione, della scienza e dell’economia.
Riconoscimento giuridico del diritto delle donne all’autodifesa.
Piena attuazione e garanzia del rispetto dei diritti umani sanciti dalle convenzioni internazionali, come la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW). Garanzia dei diritti fondamentali e dei diritti sociali delle donne.
Istituzione di un comitato che lavori per includere la volontà delle donne nelle istituzioni pubbliche e politiche sulla base della pari rappresentanza.
Istituzione di comitati di giustizia per i bambini che hanno subito danni psicologici e fisici a causa della guerra e della violenza.
Istituzione di un comitato che indaghi sulla distruzione dell’ambiente, sui crimini ambientali e per perseguire i responsabili, tra le altre misure necessarie da adottare.

Consiglio delle Donne Siriane

Syrian Women’s Counsil

20.12.2024

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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