Difendiamo il Rojava, manifestazioni a Roma e Milano
Pressenza, 10 febbraio 2025, di L’Ideota
Il 15 febbraio 2025, a Roma e Milano, manifestiamo per chiedere la libertà di Abdullah Öcalan, segregato dal 1999 nelle prigioni turche.
Öcalan ha influenzato una rivoluzione che mette al centro l’emancipazione delle donne, ispirata all’ecologia sociale e al municipalismo libertario dell’intellettuale americano Murray Bookchin.
Il 15 febbraio scendiamo in piazza per sostenere il Rojava e la sua rivoluzione fragile, imperfetta e precaria, messa a rischio dalla guerra. Una rivoluzione minacciata dagli attacchi indiscriminati di Erdogan.
Incontriamoci per far uscire questo tema dal cono d’ombra, perché quella del Rojava è una popolazione che è stata tradita troppo volte.
Tradita da chi evita di informarsi sui fatti del mondo.
Tradita da un Occidente che si ricorda del Rojava solo quando mette in agenda la lotta contro l’ISIS.
Tradita da un Occidente che fornisce armi alla Turchia, un Paese Nato, per consentire a Erdogan di compiere i suoi massacri.
Tradita da un Occidente che si riempie la bocca di “valori occidentali” e “superiorità morale” mentre fa guerre imperialiste e volta le spalle a un esperimento di società autogestita, egualitaria, femminista ed ecologista.
Tradita dai campisti rossobruni che considerano “radical chic” qualsiasi battaglia ecologista, femminista e antiautoritaria.
Tradita da chi non capisce che si può (e si dovrebbe, in un mondo ideale) essere contro tutte le ingiustizie, contro tutte le forme di capitalismo, contro l’imperialismo occidentale, contro l’imperialismo dei BRICS, dalla parte di chi si ribella alle teocrazie. Perché “il nemico del mio nemico è mio amico” è una logica assurda che ha fatto troppi danni.
Tradita dagli stalinisti che disprezzano l’esperimento del Rojava perché non possono piantare la loro bandiera su questa esperienza di emancipazione collettiva.
Tradita da Assad, dagli Stati Uniti, dall’Europa, dall’Italia, dalla Russia, dall’ONU, dai BRICS.
Tradita dai padroni delle piazze virtuali che spesso censurano chi affronta questo tema.
Tradita dal silenzio (rotto raramente) di radio, televisioni, giornali e intellettuali.
Tradita da chi non rinuncia a muri e confini.
Tradita dal benaltrismo, da chi ha passato gli ultimi anni a dirci “ci sono questioni più urgenti”, “ora non è il momento”, “magari un’altra volta”.
Tradita da chi sogna rivoluzioni e non si rende conto che proprio ora, davanti ai nostri occhi, è in corso una rivoluzione fragile e precaria che rischia di essere spazzata via anche a causa del disinteresse.
Il confederalismo democratico del Rojava è stato tradito troppe volte.
Questa volta cerchiamo di essere una moltitudine, perché i post su Facebook non faranno mai la differenza.
Il 15 febbraio è il 26esimo anniversario della cattura di Öcalan.
Quel giorno incontriamoci per manifestare:
A Milano, Largo Cairoli, ore 14.30;
A Roma, Piazzale Ugo La Malfa, ore 14.30.
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