OsservatorioIraq, Anna Toro, 14/4/2012
L’Inghilterra potrebbe ritirare i fondi erogati all’Afghanistan e destinati alle forze di sicurezza locali. Il motivo? Il governo di Kabul non starebbe facendo abbastanza per combattere la corruzione nel paese.
Certo il ritiro dei fondi sarebbe la scelta estrema, ma non è solo Londra a preoccuparsi della questione. Tutta la comunità internazionale, che vede andare in fumo buona parte delle cospicue donazioni elargite per la ricostruzione e la sicurezza, teme infatti che, dopo il ritiro previsto per il 2014, l’instabilità economica e la pessima immagine che il governo sta dando di sé contribuiscano a minare le condizioni già precarie del paese.
L’Afghanistan resta uno degli Stati più corrotti al mondo.
Secondo le stime di Transparency International, dal 2005 al 2011 la nazione sarebbe scesa dal 117° posto al 180°, peggio risultano solo la Somalia e la Corea del Nord.
Una rete di corruzione tentacolare, che si esplica a tutti i livelli e che non risparmia (anzi) le alte sfere del potere.
Questo è anche uno dei principali motivi che hanno convinto una fetta sempre più ampia della popolazione a supportare nuovamente i talebani.
Il fatto che i corrotti il più delle volte non vengano puniti, specie se si tratta di “pesci grossi”, è infatti tra le ingiustizie maggiormente avvertite dalla popolazione.
Il presidente Karzai, da parte sua, afferma di aver rafforzato i controlli e le misure anti-corruzione, e scarica parte delle colpe proprio sui donatori internazionali, accusando ad esempio gli Stati Uniti di fornire protezione a diversi funzionari corrotti scappati all’estero
Uno fra tutti, Abdul Qadir Fitrat, ex governatore della Banca centrale afghana.
Certo Fitrat dice di essere fuggito perchè temeva per la sua vita: dopo l’enorme scandalo che nel 2010 ha coinvolto la Banca di Kabul, l’ex governatore ha puntato il dito su personaggi come Haseed Fahim, fratello del vice-presidente dell’Afghanistan, e Mahmood Karzai, fratello dell’attuale presidente Hamid.
In ogni caso, per il governo Fitrat sarebbe un “fuggiasco” che gli Usa si rifiutano di estradare.